La volpe rossa, Vulpes vulpes, è la più grande delle volpi ed il suo areale è il più vasto tra i carnivori. Ha origini euroasiatiche, si distingue dalle altre volpi per la capacità di adattarsi a qualsiasi ambiente.

Vive solitamente in coppia e si ciba prevalentemente di piccoli roditori ma caccia anche conigli, uccelli terricoli, rettili, invertebrati e piccoli ungulati. Di rado si nutre anche di frutta e vegetali.

Per molti secoli è stata cacciata attivamente per la sua pelliccia ed anche perché considerata un animale nocivo.

Il colore, spesso rossiccio, va dal giallo al marrone a seconda degli individui e delle regioni. La gola, il ventre e l’estremità della coda sono bianchi. Quest’ultima è folta e lunga, il muso è allungato e le orecchie sono triangolari con le estremità mobili.

Il periodo degli amori, per quanto riguarda l’Italia, è l’inverno, tra dicembre e febbraio. Tra marzo e aprile, dopo un periodo di gestazioni di 7 settimane, la femmina mette al mondo, in una tana, dai 3 ai 5 piccoli. Dopo un periodo di allattamento che dura un mese, i piccoli iniziano a prendere i primi cibi solidi costituiti da alimenti predigeriti dalla madre e poi rigurgitati. I piccoli escono dalla tana intorni alla quinta settimana.

In natura, la volpe può raggiungere il 12 anni di età.

Le volpi hanno sempre avuto un impatto ambivalente nell’immaginario dell’uomo: da un lato sono ritenute un problema, in quanto prediligono i piccoli animali da cortile ed il pollame, dall’altro sono sempre state ammirate per la loro bellezza e scaltrezza (numerosi sono infatti i racconti che narrano l’intelligenza di questo animale). Sono molto utili soprattutto in ambito agricolo per la loro capacità di liberare i campi da varie specie di roditori, che danneggiano i raccolti