L’Aquila reale è da tutti considerata la regina del cielo e regina di tutti gli uccelli, un po’ come il Leone è considerato il re degli animali terrestri.

L’aquila potrebbe essere descritta molto bene con queste poche parole tratte dal sito della LIPU “Un volo spettacolare caratterizzato da veloci ascensioni, picchiate spericolate e improvvisi attacchi alle prede, una vista acutissima, un profilo maestoso ed elegante”. In queste parole è racchiusa l’essenza di questo fantastico ed affascinante rapace.

L’aquila ha dimensioni considerevoli, pesa dai 4 ai 7 kg, per una lunghezza dal becco alla coda che varia dagli 83 ai 92 cm ed un’apertura alare sorprendente che può arrivare fino ai 2,4 metri.

Ha una siluette inconfondibile ed il piumaggio è di colore bruno castano che sul capo presenta delle striature dorate di rara bellezza dalle quali deriva il nome scientifico: Aquila chrysaetos, letteralmente “Aquila d’oro”.

Si nutre di mammiferi e di uccelli. Tra i mammiferi preferisce i roditori, lepri, marmotte, conigli selvatici, scoiattoli, volpi, cuccioli di lupo, faine, e più di rado caprioli e qualsiasi altro giovane che sia, come dimensioni, alla sua portata; non improbabile l’attacco di un’aquila a giovani camosci o giovani stambecchi. Tra gli uccelli cacciati troviamo moltissime specie tra le quali colombacci, gracchi alpini e corallini, folaghe, limicoli, galli cedroni, galli forcelli, pernici, corvi, cornacchie. Fanno perte della dieta anche rettili come serpenti, tartarughe, fatte cadere dall’alto per rompere il carapace, rane, rospi e ramarri.

La coppia è fedele per tutta la vita e, una vota scelto il territorio, rimane stanziale per molti anni. All’interno del territorio, vengono costruiti molti nidi che vengono usati negli anni scegliendo quello che, per quell’anno, ritengono il più adatto. La coppia depone due uova e la cova dura circa 45 giorni. Dei due polli nati, così come il Gipeto, solo uno dei due sopravviverà. L’involo avviene dopo 75 giorni dalla schiusa ed i giovani aquilotti diventano indipendenti dopo 160-170 giorni dalla nascita.

Shirayuki notokoro mo wakazufurishiwebaiwao ni mo sakuhana to koso mire
La candida neveammanta ovunqueil paesaggio,sicché vedo il fioresbocciare anche dalle rocce.
Subita HisajoTratto da"Il grande libro degli HAIKU"
Marco CantoreItaly Photographer
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